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Jazz at Conservatory-ConsVi 5ET
L’ALTA FORMAZIONE JAZZISTICA E’ DI CASA A VICENZA Prosegue l’excursus sui Dipartimenti Jazz dei Conservatori veneti iniziato lo scorso gennaio, un’interessante vetrina che ci ha dato sin qui conferma dei notevoli passi in avanti fatti dalla didattica musicale in Italia nell’ultimo decennio. Dopo quelli di Padova, Venezia, Castelfranco e Rovigo, tocca ora al Conservatorio Arrigo Pedrollo di Vicenza, la cui sezione jazz è, insieme con Rovigo, quella che vanta il maggior numero di iscritti nella nostra regione. Il responsabile del Dipartimento – nella fattispecie il contrabbassista Salvatore Maiore – ha predisposto autonomamente il programma del concerto, con un solo impegno, quello di offrire uno spazio adeguato anche agli studenti del Conservatorio. Sarà infatti un quintetto formato da alcuni fra i migliori allievi del secondo anno del Biennio ad aprire il pomeriggio musicale del Candiani. Verrà presentato al pubblico una parte del repertorio affrontato dagli studenti nel corso dell’anno accademico 2015/2016, dedicato a tre pianisti ed amici che si sono frequentati assiduamente a New York durante gli anni Quaranta, proprio nel periodo che ha visto la nascita e l’affermazione del be–bop, ovvero Thelonious Monk, Elmo Hope e Bud Powell, maestri che hanno cambiato sia la storia del proprio strumento che il modo di comporre nel jazz. Jazz Deep.Art.Men Quintet è il nome dato a nuova formazione che riunisce cinque docenti del Dipartimento Jazz del Conservatorio vicentino. Siamo in presenza non solo di stimati insegnanti ma anche di concertisti ben noti agli appassionati, forti di un curriculum artistico di rilievo internazionale, che nel corso degli ultimi vent’anni hanno condiviso numerosi progetti, non solo all’interno del Pedrollo. La musica del quintetto è anche espressione della filosofia didattica elaborata e perfezionata in anni di lavoro comune, i cui punti di forza sono un imprescindibile legame con la tradizione jazzistica, ed allo stesso tempo una grande apertura verso le esperienze della musica contemporanea e dell'improvvisazione. Il gruppo così costituito, sorta di “All Stars” del jazz italiano, proporrà nell’occasione un repertorio di musiche originali. Dei cinque talentuosi musicisti il più celebre a livello internazionale è forse il sassofonista Pietro Tonolo, che ha suonato con Steve Lacy e Lee Konitz, Gil Evans e Paul Motian, Joe Chambers e Joe Lovano, solo per citare qualche nome, con tutti i più importanti jazzisti italiani delle ultime generazioni ma ha soprattutto guidato proprie formazioni, firmando in tutto un centinaio di dischi, sia come sideman che come leader. Ma non sono da meno il raffinato pianista Paolo Birro, presente fra l’altro in molti dei gruppi diretti da Tonolo, il contrabbassista Salvatore Maiore, a fianco prima di Glauco Venier e di Gabriele Mirabassi, poi del pianista Stefano Battaglia in importanti dischi pubblicati da Ecm – in questo caso anche responsabile del Dipartimento Jazz del Conservatorio vicentino – il chitarrista Michele Calgaro, con molte esperienze didattiche alle spalle, da qualche anno componente stabile del quartetto del sassofonista Claudio Fasoli ed assiduo collaboratore del trombettista Alex Sipiagin, né il batterista Mauro Beggio, che ha accompagnato i più importanti jazzisti italiani, da Sandro Gibellini a Enrico Pieranunzi, da Marco Tamburini ad Enrico Rava; proprio quest’ultimo scoprì il batterista vicentino, ancora minorenne, ai seminari di Siena Jazz esattamente trent’anni fa, non esitando a farlo subito entrare nel suo gruppo. Claudio Donà 
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  • Programmazione da Venerdì 26/04/2024
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