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SIAMO TUTTI...LIBERTINI
Regia Giuseppe Argirò 
Compagnia Teatro dei due mari 
Attori Edoardo Siravo, Silvia Siravo, Guenda Goria, Gabriella Casali 
Autore Alma Daddario 
Sito http://www.teatrobelli.it 
Trama Lo spunto della mia storia è nato dalla lettura del carteggio amoroso tra Denis Diderot e Louise Henriette Volland, detta Sophie. Un amore -epistolare, che dura, nell’arco di quindici anni, fino alla morte dei due. L’argomento che mi ha maggiormente intrigato, è stato quello della totale mancanza delle risposte di Sophie all’amante filosofo. Infatti, nella realtà del carteggio amoroso di circa cinquecento lettere, ne sono rimaste ai posteri soltanto 187, e tutte di Diderot. Ho immaginato Sophie come una donna indipendente, scanzonata, ma anche sensibile ed appassionata. Una donna estremamente ironica e disincantata (quando incontra Diderot ha circa quarant3anni), eppure entusiasta e curiosa della vita. Mi è sembrata tanto vicina ad una donna contemporanea, da immaginarla addirittura come un personaggio dei nostri tempi: un’intellettuale, ispirata e auto determinata. Così nella versione teatrale di “Siamo tutti... libertini”, i protagonisti sono due studiosi, Lorenzo e Francesca, che per schietta convinzione l’uno, e per puro gioco l’altra, scelgono di calarsi nel ruolo dei due amanti- filosofi, sublimando così l’incapacità di realizzare un vero incontro, di affrontare”L’altro-da-sé”. Cosa c’entra il libertinaggio in tutto questo? Il libertinaggio alla Diderot rimane, filo sottile e presente, nella vita dei due personaggi. In lei è rappresentato dalla voglia di essere svincolata da pesanti doveri, dalla curiosità per sempre nuove esperienze. In lui, in senso più puro e più legato alla terminologia originale, è proprio costituito dal voler togliere “peso” alle incombenze materiali, è di voler vivere anche il sesso attraverso la parola. Verbalizzare e idealizzare, questa è l’essenza di Lorenzo. E, l’idealizzazione dell’ideale, è una tentazione troppo forte. ALMA DADDARIO