Orari e biglietti dei concerti della tua città:

Sei in Home » Teatro » Scheda Titolo non presente
Ustmamo
ÜSTMAMO Duty Free Rockets Originari dell’Appennino emiliano, con la bizzarra mescolanza non solo di lingue (italiano, inglese e francese) con il loro dialetto reggiano, ma anche di musiche diverse come il punk, il trip–hop, il rock, l’house ed l’elettronica, gli Üstmamò sono stati tra i più originali esponenti del nuovo rock italiano a fine anni ’90. Nel 2003, dopo cinque album in studio e tre “live”, in concomitanza con l’uscita della raccolta ÜstBestMamò, il gruppo annuncia il suo definitivo scioglimento. A distanza di poco più di un decennio, senza la “frontwoman” Mara Redeghieri, Luca Alfonso Rossi e Simone Filippi, le anime musicali della band, hanno deciso di riprendere il percorso interrotto forse prematuramente incidendo un album sorprendente con testi esclusivamente in inglese, Duty Free Rockets, pubblicato nel 2015 dall’etichetta veneziana Gutenberg Music. Commenta quest’importante quanto inaspettata decisione quello che è ancor oggi il principale responsabile musicale del progetto, Luca A. Rossi: “A dieci anni dallo scioglimento ho deciso di rimettere in piedi gli Üstmamò, perché avevo voglia di suonare, qualche idea e un po’ di tempo da dedicarci. In fondo era la mia band! Ho parlato a lungo con i miei ex–compagni, ma dopo dieci anni e alla soglia dei cinquanta le nostre vite erano molto cambiate. Ezio Bonicelli e Mara Redeghieri sono oggi insegnanti a tempo pieno, hanno altri progetti, e per questo giro hanno preferito passare la mano, ma mi hanno comunque spinto a continuare, anche senza di loro, e per questo li ringrazio … Simone Filippi ha invece accettato il mio invito, mi ha aiutato nella stesura dei testi e nella preparazione degli arrangiamenti dal vivo, sarà quindi nella nuova band. Avevo le mie idee, le mie mezze canzoni, ma senza cantante ero perso e così ho dovuto lavorare di più, cercare altre strade. Sono un musicista, negli ultimi anni ho suonato molto la chitarra, non ho la necessità di scrivere parole, non ne sento il bisogno: ma senza testo una canzone non è una canzone. Il guaio di scrivere in italiano è che spesso il significato uccide la musica, se la mangia … nel migliore dei casi. L’italiano è talmente importante e difficile … Così ho preferito scrivere in inglese, non che per me sia più facile, ma almeno mi riesce e suona meglio. Le parole sono sempre venute fuori dopo la musica, abbastanza naturalmente, senza voler essere troppo importanti: lasciano spazi liberi all’interpretazione e alla fine sono soddisfatto …”. Claudio Donà 
  1. Scelta evento
  2. Scelta posti
  3. Dati personali
  • Programmazione da Mercoledì 24/04/2024
Non ci sono spettacoli programmati per questo titolo.

Non ci sono spettacoli