Trama |
Progetto vincitore del bando Open Latitudes
Nel 2029 la sonda sviluppata dalla NASA per l’esplorazione di Plutone e le sue lune abbandonerà il sistema solare portando con sé un messaggio costituito da immagini e suoni, breve autoritratto dell’uomo e della Terra destinato ad eventuali forme di vita extraterrestri. La navicella proseguirà il suo moto anche quando la specie umana sarà estinta e diverrà unica traccia a testimoniare l’antica esistenza nel Sistema Solare di una forma di vita intelligente; l’essere umano cerca di valicare i confini biologici, di avvicinarsi al concetto di eternità e infinito lasciando nel cosmo un’impronta indelebile della propria esistenza. Il progetto prende spunto da questa operazione promossa dalla Nasa, per portare avanti una riflessione sulla condizione esistenziale dell’uomo contemporaneo, sul suo continuo bisogno di confronto con l’Assoluto, con una dimensione sacrale sempre latente. Una danza minimale costruita su un attento uso del corpo e della luce che crea un luogo di grande suggestione, un continuo dialogo tra luce, spazio e i corpi dei due performer.
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